Interview du politologue Andrea Pilotti (IEP-Crapul/Ovpr et Obelis) dans le quotidien "La Regione" sur les transformations de l'électorat de gauche en Suisse, en lien avec la parution du nouvel ouvrage "Clivages politiques et inégalités sociales" édité par Amory Gethin, Clara Martinez-Toledano et Thomas Piketty.
I ricchi e gli operai votano a destra, chi ha studiato a sinistra. Non serviva uno studio di 600 pagine per intuirlo, ma il recente saggio di Thomas Piketty e altri (Clivages politiques et inégalités sociales, Ehess/Gallimard/Seuil) rafforza e dettaglia questa istantanea con dati storici derivati dai sondaggi elettorali di 50 democrazie. La tendenza è netta: negli ultimi quarant’anni, mentre le disuguaglianze economiche ricominciavano a crescere vertiginosamente, la sinistra ha cessato di essere una forza ‘operaia’ ed è rimasta aggrappata alla nuova Bildungsbürgertum, una realtà prevalentemente urbana fatta di docenti, architetti, giornalisti, professionisti del settore sanitario e così via. Per la destra continuano a votare i ricchissimi, ma anche coloro che più subiscono le fragilità economiche e sociali (al netto dei più poveri ed esclusi in assoluto, che spesso rinunciano al voto tout court). I ricercatori indicano esplicitamente nella Svizzera uno dei Paesi nei quali questo spostamento “è stato più spettacolare”. Ne parliamo con Andrea Pilotti, politologo, docente e responsabile di ricerca dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna.